Dybala, la rincorsa per convincere il Maestro parte dalla «sua» Lazio

Il talento della Juventus ha segnato 11 gol ai biancocelesti in 18 match, uno storico entrando dalla panchina: Pirlo ha una carta in più per domani

Ok, bisogna essere onesti: rinunciare a questo Morata sembra utopia. Idem escludere Ronaldo, gigante infinito capace di fare la differenza con la sola presenza e che mai accetterebbe panchine se non per turnover, magari in coppa Italia o in partite, sulla carta, facili facili (ma siamo proprio sicuri che direbbe sì?). Detto ciò, sotto sotto questo Dybala sta iniziando a mandare segnali importanti: in primis a sé stesso, di conseguenza a Pirlo che ha sempre motivato le iniziali esclusioni dell’argentino con una forma fisica ancora da migliorare, al contempo sottolineando le enormi qualità della Joya.

“Gioia” ultimamente mostrata raramente, diventata addirittura rabbia con lo sfogo di Crotone: il ragazzo visto a Budapest mercoledì, però, sorrideva eccome. E con lui il suo mancino: aveva voglia di correre, di andare a prendersi la palla. Ed è vero: il gol (e mezzo) segnato è stato un regalone della difesa del Ferencvaros, ma quando il match è ormai chiuso quanti sono disposti ad andare in pressing, in solitaria, addirittura nell’aria di rigore avversaria. Ritmo blando, avversario semplice e risultato in cassaforte… Pochi, probabilmente.

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