Dal «funerale del calcio» a «Dio è della Lazio». Libri gialli, zolle e la forza della radio: così andò il 14 maggio 2000

Simeone, Eriksson, Veron e Salas. LaPresse

Vent’anni fa il secondo titolo biancoceleste: il racconto di una giornata storica e surreale, dopo un’attesa di tre ore per conoscere i verdetto

Citare Beckett e stravolgerne il romanzo: il secondo scudetto della Lazio è il Signor Godot che finalmente si palesa, giustificando un’attesa di tre ore dentro lo stadio. Vent’anni fa, il 14 maggio 2000, l’Italia assisteva a uno dei finali di campionato più surreali della storia, iniziato con il «funerale del calcio italiano» fuori l’Olimpico e concluso con Simeone in mutande in tribuna autorità.

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